IL NUMERO DI MAGLIA: E' SOLO UN NUMERO?
Calcio
Quante volte abbiamo sentito questa frase? In televisione, sui giornali, ma soprattutto negli spogliatoi, tra i ragazzi. Si dice spesso a chi sembra eccessivamente fissato con la numerazione della maglia, come a voler ridimensionare l'importanza di un dettaglio apparentemente insignificante. Eppure, per molti calciatori, il numero sulla schiena è molto più di una semplice cifra: rappresenta un sogno, un'aspirazione, un legame con il proprio idolo.

Perché negarlo? Chi non vorrebbe indossare la maglia numero 10 di Baggio o la numero 9 di Vieri? È naturale, ed è anche bello. Bello vedere che ancora oggi, a trent'anni, ci sono calciatori che litigano o si imbronciamo per un numero di maglia. Perché in quei dettagli apparentemente superficiali si nasconde la passione, l'amore viscerale per il calcio e, soprattutto, la voglia di realizzare il proprio sogno d'infanzia.
Ogni bambino che inizia a giocare ha il desiderio di portare sulle spalle un numero specifico, quello che ha sempre sognato. Per alcuni conta poco, per altri invece è una motivazione in più, una spinta verso il campo. Alcuni numeri hanno un peso enorme: il 10, da sempre simbolo di talento e genio; il 1, la maglia del portiere, l'ultima barriera tra il gol e la gloria dell'avversario; il 9, che appartiene ai bomber di razza, i cecchini dell'area di rigore.
Il numero sulla maglia non è solo un numero. Dentro di esso si nascondono pomeriggi passati a osservare gli idoli giocare, a sognare di raccoglierne l'eredità e di non far rimpiangere il passato. Perché il calcio è sogno, emozione, desiderio di essere parte di una storia più grande. E in questa storia, nessun dettaglio è trascurabile, nemmeno un semplice numero sulla schiena.